Web log di Marco Gioanola.
"I guess I'm slowly becoming one of those crusty old cranks that thinks animals are better than people. But, occasionally, people will pleasantly surprise me and I'll fall in love with one of them, so go figure." (Mark Oliver Everett)
28 ago 2015
23 ago 2015
La lunga strada di sabbia
Quest'estate in vacanza ho letto questo libro basato sul reportage del 1959 di Pier Paolo Pasolini in giro per l'Italia estiva. E' una lettura affascinante, e tra i tanti passi memorabili, me ne voglio segnare qui giusto un paio.
"Corro solo in una notte immensa, sui monti tra Lentini e Siracusa. Di notte si è veramente, totalmente soli. Per più di quaranta chilometri non incontro una persona, una macchina, una luce accesa. Il vento caldo che mi investe è proprio quello dell'Africa: e le montagne intorno sono un solo bosco ininterrotto di piante meridionali".
"Più a Sud di così, è impossibile. Passo Noto, passo Avola. Giungo a Pachino, ch'è una cittadina piena di vita, di gente stupenda: ma non mi fermo, vado ancora più a Sud, arrivo a Capo Passero [...] E non mi fermo ancora: vado più giù, a Porto Palo [...] E non mi fermo ancora: arrivo al porticciolo di Porto Palo, dove la strada finisce contro un muretto lungo il mare [...] E non mi fermo ancora. Lì davanti c'è un isolotto, tutto sabbia e fichi d'india, con una torre barocca."
E non sorprende che un viaggio siciliano come questo richiami una scaletta musicale battiatesca.
"Il vento caldo dell'estate mi sta portando via"
"Ed era come un mal d'Africa"
"Vivere più a Sud per trovare la mia stella"
"Ostia, giugno
Il Grande Formicaio s'è mosso."
9 ago 2015
4 ago 2015
1 ago 2015
Libertà
Mi appunto questo articolo di Alessandro Portelli perché riassume molto bene la situazione che stiamo vivendo.
"[...]l’insopportabilità di un mondo in cui ricchezza e risorse si ripartiscono in misura sempre più ingiusta e disuguale.
Un tempo, di queste ingiustizie si occupava la sinistra. Oggi, ci raccontano, sono finite le ideologie; ma la lotta di classe continua, in forme insolite e drammatiche. Da un lato, quella guerra di classe dei ricchi contro i poveri [...].
Dall’altro, la più antica lotta dei poveri per avere anche loro quello che hanno i ricchi: l’immigrazione di massa è infine (ed è sempre stata) proprio questo, l’arma estrema dei dannati della terra per un minimo di accesso ai beni della terra su cui viviamo tutti.
A differenza delle forme di lotta e dei conflitti sociali del secolo scorso, questa lotta non è mossa dal progetto di abbattere un sistema, ma dall’ansia di condividerlo; non dall’ostilità ma dal desiderio, dal sogno, se non dall’amore idealizzato."
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