Sempre da Uncut:
5. Yo la tengo - There's a riot going on
Noia mortale.
6. Janelle Monáe - Dirty computer
A chi piace, piacerà. Tutto produzione, poche idee.
7. Gruff Rhys - Babelsberg
"Deceptively deep chamber pop". Qualche buon pezzo c'è, ma anche tante cose già sentite.
8. Beak> - >>>
È affascinante che nel 2019 siamo ancora qua a girare intorno a roba incisa dai Pink Floyd cinquant'anni fa.
9. Christine and the queens - Chris
Almeno lei ci ha provato, a scrivere qualche bella canzone. Da qui a definire Girlfriend "sublime", però... Buona parte del disco suona come un album degli A-ha dell'86.
Web log di Marco Gioanola.
"I guess I'm slowly becoming one of those crusty old cranks that thinks animals are better than people. But, occasionally, people will pleasantly surprise me and I'll fall in love with one of them, so go figure." (Mark Oliver Everett)
27 gen 2019
25 gen 2019
More news from nowhere
Uncut - album migliori del 2018
1. Low - Double negative
I N A S C O L T A B I L E
(album of the year, dio mio!)
2. Rolling blackout coastal fever - Hope downs
Leggo:
"in Hope downs' genes were the wistful pop melodies of The Smiths, the
guitar interplay of Television, the propulsion of The Strokes and the
ragged noise of Sonic Youth"
che
tradotto vuol dire che è una scopiazzatura dietro l'altra, e per tanto
così era meglio se mi ascoltavo direttamente gli Smiths. Mannaggia la
Gran Bretagna ha prodotto 4 gruppi originali e un milione di cosplayer.
3. Ty Segall - Freedom's goblin
Schitarrate potenti, ok, ma abbastanza molesto, per non parlare del fatto che dura un'ora e un quarto.
4. Spiritualized - And nothing hurt
Primo
abbastanza ascoltabile. Dura poco ed è praticamente tutto ballate,
peccato per la voce troppo eterea del cantante (io preferisco i cantanti
con la voce da uomo), però qualche buon pezzo c'è. Fatico a capire però
come facciano a finire in cima alle classifiche dischi del genere e gli
Eels siano completamente ignorati.
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